Store fisici? meglio per l’85% dei consumatori, ma solo con una componente digitale e mobile

Scenario 5 Aprile 2019
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Più il tempo passa e più l’idea che il futuro sia solo digitale si fa forte. Eppure, se guardiamo i fatti, nell’ultimo periodo c’è una grossa inversione di marcia, con un ritorno sempre maggiore al mondo fisico, specialmente per i grossi player nativi digitali (Amazon e Alibaba in primis). Il passaggio al digitale ha, però, senso solamente se si avverano certe condizioni: come sostiene un nuovo sondaggio riportato da Internet Retailing, infatti, i rivenditori devono essere esperti nell’integrazione tecnologica omnicanale per sopravvivere nell’era digitale. Il sondaggio è stato svolto su 1.056 adulti del Regno Unito e condotto da Marketingsignals.com, la principale agenzia inglese di marketing digitale, ed ha rivelato che l’85% delle persone preferisce ancora acquistare fisicamente i prodotti in negozio, nonostante la convenienza offerta dallo shopping online e mobile.

Store fisici vs eStore

Sebbene la rapida crescita dell’eCommerce abbia ridotto significativamente il numero di visitatori nelle principali strade commerciali, la ricerca ha rilevato che i tre quarti dei clienti preferirebbero ancora effettuare un acquisto in un negozio fisico, perché, secondo l’82% di questi, permette di poter ricevere il prodotto non appena viene acquistato. Inoltre, più di nove su 10 (94%) acquirenti del Regno Unito hanno dichiarato che cercheranno sempre un prodotto online prima di andare in negozio per l’acquisto. La ricerca ha rilevato che il 78% dei consumatori preferisce andare in negozio per vedere e toccare un prodotto prima di andare online per cercare per il prezzo migliore. Secondo gli ultimi dati ONS , nel 2017 le vendite al dettaglio nel Regno Unito hanno totalizzato più di 366 miliardi di sterline, sebbene sorprendentemente l’85% delle vendite continui a verificarsi nei negozi, non online.

I vantaggi dell’integrazione tra offline e online

I rivenditori che adottano la tecnologia per seguire i propri clienti da quando ricevono un annuncio digitale, a quando effettuano un acquisto in negozio, sono in grado di misurare con precisione il ROI della propria spesa digitale utilizzando una serie di tecnologie specialistiche. Gareth Hoyle, amministratore delegato di Marketingsignals.com, ha commentato: «In un mondo ideale, i consumatori preferirebbero visitare un negozio per effettuare un acquisto, anche se a causa di vincoli di tempo, problemi di magazzino e, infine, convenienza, molti si rivolgono allo shopping online. Questa è una lezione per i rivenditori al fine di garantire che la loro presenza digitale stia lavorando il più duramente possibile per loro, offrendo un viaggio omnichannel e un’esperienza che è più conveniente per i clienti». Hoyle ha aggiunto «tecnologie come Google Store Visits consentono ai rivenditori di attribuire direttamente la spesa di marketing digitale a un aumento del numero di visitatori. I rivenditori che adottano il proximity marketing e la tecnologia beacon possono parlare direttamente ai clienti in negozio – ad esempio, se sono all’interno dello store e vanno su Google, il rivenditore può forzare una notifica popup al telefono dell’utente (tramite bluetooth) con l’offerta di un codice di sconto o simile».